“Il mostrare un altro lato di sé”
L’ energia del legno, identificata, nel corpo umano da fegato e cistifellea è, nella sua connotazione positiva, rigenerazione continua, flessibilità, il saper essere ogni giorno nuovi, diversi, mostrando e sviluppando nuovi lati di sè.
Ed anche l’abilità di fare questo senza timore di essere giudicati ne, tantomeno giudicarsi; semplicemente lasciandosi armoniosamente essere sé stessi.
Richiede una buona dose di libertà di pensiero e, come l’albero, un notevole radicamento nella propria essenza.
Ci parla della certezza interiore di essere amati per quello che siamo, stimati, accettati e pertanto sostenuti e nutriti dalla vita stessa; l’albero in questo non ha alcun dubbio e possiamo imparare molto da lui.
Coniugata in positivo, l’energia Legno/albero racconta di chi siamo davvero e della nostra capacità di evolvere accettando e facendo nostro il cambiamento.
E’ tempo di trasformazione: le maschere, nella rigogliosa crescita primaverile, si dissolvono naturalmente per far posto alla nostra unicità.
Che è poi capacità di uscire dal bozzolo degli schemi ed ascoltare la propria voce vera, profonda, quella che canta il cuore e nasce dall’anima.
Quell’anima che, nativa dello spirito, spicca le ali per “animare” il corpo; il nostro corpo “tempio” che è puro spirito incarnato.
Siamo quindi innanzitutto esseri spirituali costantemente nutriti da energie/pensiero, luce ed aria e, mediamente, solo per il 15, 20% da cibo materiale.
Il pensiero giudicante, auto od etero-indirizzato, blocca il flusso del nutrimento perché crea un conflitto interiore che, da solo, senza autocoscienza, non si può sbloccare.
Il lavoro su se stessi, trasformando in positivo le proprie programmazioni inconsce limitanti, invece, consente di accelerare il processo di trasformazione, liberando il flusso energetico vitale.
E ci consente inoltre l’accettazione di avere la libertà di essere quello che siamo e quello che siamo venuti a fare qui; ci consente di evolvere e questa libertà strutturale nessuno ce la può togliere.
Comprendendo chi siamo capiamo che il senso della vita è darsi l’autorizzazione di essere liberi di essere ciò che siamo.
In questo processo di trasformazione/identificazione in cui è richiesta una notevole flessibilità, il mondo vegetale ci viene in aiuto in quanto, per sua natura, capace di estrarre l’elemento minerale per dare forma a se stesso e costruirsi come pianta (sappiamo che, nel nostro sistema, l’elemento minerale rappresenta il sostegno emotivo) aiutato dalle forze solari e quindi nella coscienza di essere parte integrante e sostenuta da un tutto più grande.
La caratteristica del vegetale è accomunare e stimolare il collegamento col cosmo; la sua energia ci consente di elevare la nostra frequenza che è quello di cui ha bisogno il fegato per far si che accettiamo la nostra libertà di essere.
Comprendere il disegno sottile ed energetico che sta dietro ad ogni cosa creata ci rende liberi di essere ciò che siamo e riprendere il nostro posto nel cosmo, nella certezza di essere costantemente emotivamente sostenuti e nutriti.
Ogni essere ha il suo posto nel disegno della creazione.
Il fegato, sede del corpo astrale non dimentichiamolo mai, percepisce ciò che avviene a livello intestinale e quindi sia le qualità del cibo “materiale” ingerito che i movimenti, le interazioni e le trasformazioni spirituali in corso.
In poche parole, reagisce istantaneamente e prima di ogni altra cosa, alle “frequenze” del cibo ingerito, al suo corpo astrale (se ce l’ha) e al suo messaggio energetico.
È utile quindi domandarsi quali sono i programmi e le credenze che inibiscono la funzionalità del fegato.
Abbiamo detto all’inizio che, nel suo versante positivo, l’energia del fegato/legno/albero, rappresenta la flessibilità, la capacità di cambiamento ed adattamento. Tutto questo presuppone solide radici interiori la cui base é la conoscenza di chi siamo e cosa siamo venuti a fare qui sulla terra.
Per molte tradizioni spirituali il fegato è sede delle emozioni, supervisiona e regola la nostra condizione interna ed è il grande depuratore dalle sostanze tossiche energetiche o materiali che siano. Pertanto è strettamente connesso con l’evoluzione spirituale.
Alcune delle cose che ostacolano il libero fluire della sua energia nel corpo sono le inquietudini o preoccupazioni materiali, il rabbioso rifiuto di aderire al cambiamento e il timore del giudizio degli altri e l’auto-giudizio.
Per ripulire il fegato in quanto organo materiale e rigenerarlo occorre quindi senz’altro una dieta disintossicante ricca del sostegno dei minerali vegetali ma per quanto riguarda invece la sua componente astrale/sottile, occorre soprattutto e contemporaneamente, una dieta “energetica” a base di un potente “reset” di emozioni negative con relativi ricostituenti interiori performanti a base di sostegno emotivo.
Si crea in questo modo un’infallibile alchimia sinergica fra corpo e mente che rafforza l’intero nostro biosistema suscitando l’entusiasmo necessario ad aprirci a nuovi orizzonti e voltare pagina.
Ora più che mai è indispensabile capire che niente, nell’universo, è per caso.
Tutto nasce da un progetto energetico sottile dell’anima che, come un instancabile architetto cosmico, progetta un corpo fatto di organi con l’unico fine di evolvere.
Il che significa solo che, nulla nel corpo umano ha soltanto una struttura fisica ma bensì che dietro ad ogni organo c’è un progetto “energetico” creatore che gli da un senso e lo colloca al suo giusto posto come fosse un programma informatico.
Gli organi sono entità spiritualmente programmate connesse al cosmo, alle stelle ed entità viventi che ricevono e trasmettono innanzitutto energia/informazione e che, prima di nutrirsi di cibo tangibile si nutrono e sostengono di, appunto, energie/informazione.
E’ evidente a questo punto che per ricevere, trasmettere e creare vita, abbiamo bisogno soltanto di energie che la sostengano.