Se a causa del nostro stile di vita, le cellule, i tessuti e gli organi vengono alimentati da fluidi acidi, probabilmente si infiammeranno. Ciò darà luogo a problematiche quali l’abbassamento del sistema immunitario, obesità, cardiopatie e addirittura cancro.

Il sangue è particolarmente sensibile alle variazioni di pH: deve mantenersi sempre leggermente alcalino. Il valore dovrà oscillare tra 7,35 e 7,45. È esattamente come per la temperatura corporea: se è troppo alta o troppo bassa possiamo morire, ma se si abbassa o si innalza lievemente stiamo semplicemente male. Analogamente, se il sangue è un po’ più acido o più basico ci sentiamo male, ma se il pH cambia molto rischiamo la vita.

Per ristabilire l’equilibrio del pH e ridurre l’acidità (ovvero lo squilibrio più frequente), l’organismo cerca di neutralizzare gli acidi in eccesso riversando nel flusso sanguigno dei tamponi alcalini e consumando quindi minerali di scorta fra cui I principali che provvedono a questa funzione sono l’ortofosfato di calcio e il carbonato di calcio che, se non sono assunti regolarmente con l’alimentazione, il sistema preleva direttamente dalle ossa. È questo uno dei motivi per cui tante donne, e talvolta gli uomini in età molto avanzata, soffrono di osteopenia o di osteoporosi.

Se consumiamo troppi cibi acidificanti, lo scheletro diventa debole e poroso. Inoltre, se il nostro terreno è acido, soffriremo facilmente di artrite o dolori articolari, se non addirittura di usura delle cartilagini, come avviene nell’artrite cronica e nella coxartrosi.

Organi e tessuti soffrono sia per l’infiammazione derivante dall’acidità sia per la carenza dei minerali necessari a neutralizzarla.

Un organismo troppo acido è un organismo intossicato. Produce pensieri tossici quali l’ansia e la paura, il senso di carenza o inadeguatezza, dove prosperano microrganismi come batteri, virus, funghi e lieviti – ma anche cellule tumorali – che invece non riescono a svilupparsi in un ambiente moderatamente alcalino.

L’eccesso di acidità crea grossi disturbi a livello gastrointestinale, favorisce anche l’aumento di peso e ostacola di molto il dimagrimento. Il corpo tende infatti a immagazzinare le scorie acide nelle cellule adipose e si affida al grasso per impedire che l’acidità danneggi altri distretti corporei. Facilmente, quando una persona ritrova un corretto equilibrio acido-base, può incominciare a dimagrire quasi senza accorgersene.

Il modo ideale per mantenere un pH adeguato è bilanciare la dieta con il 50-75% di succhi e alimenti alcalini, acqua pura (meglio ancora se acqua alcalina), esercizio fisico, emozioni e pensieri positivi. In questo modo affronteremo la vita con maggior energia, serenità e positività;  al punto da non desiderare più cambiare modo di alimentarsi; pur sapendo che al limite, potremo ancora goderci alcuni tra i nostri cibi preferiti, anche se acidificanti, di tanto in tanto.